Approfondimenti
Gli elementi che compongono un Filmato Industriale
Cosa rende efficace un filmato industriale?
Oggi nessuno accetta più una bassa qualità delle immagini, perché dovrebbero farlo i vostri clienti?!
Cosa rende affascinante un filmato, cosa lo distingue da un reportage del tg, cosa la rende più simile a un film?
La creatività: un concept legato al prodotto, al mercato, al territorio, è sempre gradito per evitare la sterile rappresentazione di una delle tante aziende che si dichiarano “leader del settore”
La sceneggiatura: anche in assenza di mezzi tecnici e budget di livello cinematografico, la capacità di emozionare dipende molto da come viene scritto il racconto dell’azienda o del prodotto. Il linguaggio impiegato, con o senza voce narrante conta quanto i prodotti o le infrastrutture da illustrare.
La regia: una buona regia riesce a compensare sceneggiature poco convincenti e mezzi tecnici “deboli”. Un regista talentuoso sa cogliere emozioni e dettagli invisibili per altri a occhio nudo.
La fotografia: l’impiego sapiente delle luci trasforma anche un prodotto o un luogo non spettacolari, in un’opera d’arte!
Il direttore della fotografia è una figura essenziale nella composizione della nostra troupe (crew) che si occuperà del vostro filmato. Le luci scelte e la presenza o meno di potenza sufficiente possono rendere necessario un gruppo elettrogeno. Ma la differenza fra un set ben illuminato e riprese effettuate esasperando le aperture di diaframma è quella che passa fra un servizio per il telegiornale e un film.
La definizione delle immagini: definizione standard televisiva (sd) o alta definizione (hd)? Per entrambi i risultati è consigliabile l’impiego della pellicola, o in assenza del budget necessario, almeno l’impiego delle migliori telecamere.
In caso di riprese lunghe, la differenza di costi impiegando la pellicola può essere sensibile, ma attenzione alle false promesse! Anche se si dichiarano in alta definizione le telecamere più economiche (che possono costare anche solo 6000 euro!) utilizzano uno o più ccd (i sensori che catturano le immagini) piccolissimi, quindi con pochissima sensibilità e risoluzione, e hanno ottiche di pessima qualità.
Con particolari adattatori però è possibile utilizzare anche sulle telecamere più economiche le ottiche cinema, che consentono un controllo più preciso della profondità di campo e della risoluzione.
Alcuni kit di ottiche superano i 200.000 euro di valore!
La combinazione ottimale, se non si vuole usare la cinepresa con nessun tipo di pellicola consiste nell’impiegare le stesse telecamere professionali hd con cui si realizza il moderno cinema digitale e che utilizziamo sin dal 2005, macchine del valore di oltre 200.000 euro, per intenderci, con le migliori ottiche cinema.
L’effetto che si ottiene è simile a quello raggiungibile adottando cinepresa e pellicola 35 mm, ma solo se si passa il girato in “telecinema” e si esegue una color correction utilizzando lo stesso processo impiegato nella conversione in elettronica delle immagini da pellicola. Simile, non identico, anche per un semplice limite meccanico. La divisione in fotogrammi (nel caso di riprese in progressivo 25p o 30p) nelle telecamere è puramente virtuale, mentre nella pellicola è fisica, come fisica è la caratteristica dell’impressionabilità della pellicola e dei suoi miliardi di alogenuri d’argento, niente a che vedere con la ripresa televisiva delle telecamere.
Ecco perché l’effetto lievemente a scatti tipico di una panoramica o di una carrellata realizzata con una telecamera HD si può limitare esclusivamente adottando riprese interlacciate (50i o 60i) di minore risoluzione poiché composte dal doppio di semiquadri (mezzi fotogrammi) o utilizzando un numero di fotogrammi al secondo maggiore (50p 60p o oltre). In pellicola questo accade molto meno grazie all’effetto scia tipico della impressione fotografica e della proiezione grazie al passaggio fisico da un fotogramma all’altro. Il frame rate tipicamente può essere 24, 25, 29.97, 30, 48, 50, 59.94, 60 fps.
Si può anche decidere di girare in pellicola ma di ridurre al minimo i costi delle fasi successive finalizzando il film, dopo averlo sviluppato e lavato, in standard definition e con il tele cinema a “luce unica” ovvero senza correzioni della colorimetria delle immagini una scena per volta. Il risultato sarà comunque inarrivabile anche per le telecamere più costose.
La fluidità delle immagini: con alcune cineprese e con particolari modelli di telecamera (Panasonic AJ-HDC27 Varicam e altre) è possibile girare a un numero di fotogrammi superiore ai 24 del cinema o ai 25 del sistema televisivo pal. Per una maggiore fluidità dei movimenti si può girare a una velocità leggermente superiore e riprodurre poi a velocità leggermente inferiore. L’effetto è sempre affascinante.
Il rallenty: per rallentare immagini in movimento senza alcun effetto scia, riprendendo avvenimenti sportivi o particolari lavorazioni ad esempio, si possono raggiungere i 150 fotogrammi al secondo adottando cineprese specializzate come la ARRI 16 sr-3 o la più evoluta ARRI 416 xtreme. Possiamo impiegare poi macchine in grado cogliere i singoli istanti che precedono l’impatto di un proiettile su un bersaglio in digitale e in hd come la Weisscam HS2 fino a 4000 fotogrammi al secondo! O le sofisticate Phantom HD e 65 o la più economica Phantom v310.
Le inquadrature: la capacità dell’operatore, del regista e il tipo di ottiche impiegate spettacolarizzano qualsiasi dettaglio. La scelta delle corrette inquadrature è cruciale. Lo stesso soggetto cambia sensibilmente se girato con un obiettivo 35mm o con un teleobiettivo da molto lontano, dall’alto o dal basso, e con diaframmi più o meno aperti si determinano quegli effetti di sfocatura sullo sfondo tipici del cinema che piacciono tanto al pubblico.
La color correction e il telecinema: anche girando con pellicola da 35 mm che ha una “curva colore” straordinaria nativamente, si possono ottenere sensazioni molto diverse fra loro modificando le dominanti di certe aree e correggendo le luci con il telecinema.
Girando in pellicola, l’operatore potrebbe sbagliare l’apertura del diaframma di 4 o 5 stop e salvo sovraesposizioni troppo “bruciate” delle sequenze, il lavoro resta salvabile come se niente fosse, poiché in fase di tele cinema si può correggere con la massima serenità!
Si possono sempre correggere i colori solitamente molto freddi tipici del girato in elettronica, ma in caso di errori gravi c’è molta meno flessibilità d’intervento. Con la color correction è possibile rendere più rosse le labbra di chi parla o più azzurri gli occhi di un intervistato, o più scintillanti alcune parti di un prodotto.
La profondità di campo: le ottiche cinema, così definite perché si utilizzano con le cineprese, oggi possono essere montate anche su telecamere ad alta definizione. Con particolari adattatori si montano anche su telecamere economiche che seppur con meno definizione e con colori meno naturali, riescono a riprodurre, grazie a queste lenti professionali di altissima qualità, quelle inquadrature con profondità di campo tipiche delle cineprese.
La stabilità delle immagini e i movimenti macchina: la prima cosa che si nota in un filmato poco professionale, dopo la qualità della definizione e della fotografia è il movimento macchina.
Molto dipende dall’operatore, ma nel caso delle riprese non a mano o a spalla, il tipo di cavalletto è decisivo.
Esistono diversi tipi di cavalletto, ma sono pochissimi quelli che consentono movimenti fluidi dall’inizio alla fine in una panoramica. Il loro numero diminuisce drasticamente in caso di utilizzo di ottiche lunghe per riprese molto zoomate.
Il metodo cinematografico consiste nell’utilizzo di una base molto stabile detta stella e di una serie di tubi di metallo piuttosto pensanti che vanno a formare l’asta di supporto, detta bazooka sul quale si appoggia la “testa” che, grazie a uno snodo idraulico a olio, rende fluidissimi i movimenti della macchina appoggiata sulla “piastra” alla quale viene fissata saldamente.
Il treppiede tipico della fotografia è stato invece adottato anche dalla televisione per praticità di trasporto, per l’utilizzo caratteristico delle telecamere: il reportage.
Esistono altresì cavalletti da 80 kg che consentono impieghi in piena stabilità anche utilizzando ottiche lunghe sulle telecamere, ma la stabilità ottenibile con stella, bazooka e una testa pesante è sempre garantita.
La musica: quanto è fastidioso sentire la stessa musica in sottofondo in tutti i filmati del settore?
Piccoli studi video usano sempre le stesse musiche americane con timpani, oboe e fanfare “corporate” oppure saccheggiano illegalmente il repertorio musicale internazionale scegliendo sempre gli stessi brani famosi, diventati ormai noiosi e banali cliché, dai vecchi dischi di Jean Michel Jarre a quelli di Vangelis, Enya, i vari “Momenti di Gloria”, l’immancabile “We are the Champions”…
Brani celebri che non si possono usare senza acquistare i diritti di sincronizzazione! Non è un problema di SIAE come erroneamente si crede, ma di diritti di associazione dei brani stessi alle vostre immagini, ottenibili dalle edizioni musicali non senza difficoltà (e budget) notevoli.
Non si possono duplicare dvd né pubblicare sul proprio sito video con brani in commercio in sottofondo, salvo che si ottengano i sopracitati diritti. In SIAE nessuno fornirà i bollini necessari per le duplicazioni senza la lettera di autorizzazione alla sincronizzazione con le immagini da parte degli aventi diritto. E far uscire dalle aziende supporti quali dvd o cassette senza bollini SIAE è molto pericoloso, così come mettere on line video con musiche sul proprio sito senza la licenza multimediale SIAE apposita, poiché si rischiano gravi sanzioni.
Anche la proiezione in privato di un video con brani tutelati, durante una convention ad esempio, è proibita dalla legge sul diritto d’autore, pur pagando la SIAE per la fruizione in sala. I diritti di sincronizzazione non sono facili da ottenere, ma tutto è possibile …. con diverse decine di migliaia di euro.
Per questo possiamo rivolgerci alle case discografiche di cui siamo fornitori da anni per la produzione dei loro spot tv e radiofonici, ma siamo dotati anche delle migliori musiche da library royalty free o con costi di royalties limitati, proprio perché si tratta di musiche composte e incise appositamente da produttori internazionali per utilizzi di video-comunicazione.
Esistono basi musicali che riproducono fedelmente le atmosfere di numerosi brani celebri, e lo stile di tanti artisti, senza copiarli pedissequamente.
Ma esiste un’ulteriore possibilità: se il cliente ci chiede un brano specifico che non riusciamo a rievocare con le library a nostra disposizione, siamo in grado di realizzare una versione “fuori plagio” di quel brano.
Sappiamo come impiegare sonorità simili e ricreare qualsiasi atmosfera o genere musicale, senza incorrere nel reato di “plagio d’intenzione”. Ma la soluzione che consigliamo sempre pur ispirandoci al gusto musicale del cliente, consiste nel realizzare ad hoc una vera colonna sonora inedita, comporre quindi logo sonoro aziendale che può diventare un jingle cantato che solitamente comprende anche la tag-line (il motto, lo slogan aziendale) e un tema musicale che si sviluppa con un andamento sincronizzato alle immagini, e ricorre con le proprie “variazioni sul tema” per sottolineare certi momenti del video, esattamente come avviene in una produzione cinematografica, ma con costi molto più ridotti…
Il valore in termini di comunicazione di una scelta del genere è enorme, anche perché lo stesso tema (o il logo sonoro o il jingle aziendale) potrà accompagnare le attese telefoniche, il sito Internet, le convention e le riunioni aziendali, diventando un ulteriore elemento che arricchisce la brand equity (il valore della marca) e che identifica l’azienda e il team.
La voce: una o più voci che descrivono le immagini raddoppiano l’effetto ricordo e stimolano gli acquisti, rendendo più interessanti anche le scene meno spettacolari.
La capacità suggestiva della voce è nota a tutti. In un qualunque filmato la voce di uno speaker attore professionista sa trasformare un testo banale in una storia avvincente.
Possiamo incidere nei nostri studi di Milano e di Roma tutte le voci della pubblicità, della radio, della tv e del cinema, ma quel che più conta, sappiamo aiutarvi a sceglierle con la nostra collaudatissima consulenza attraverso un accurato casting voci.
La qualità delle grafiche: il videogame ha spostato in alto le aspettative del pubblico. È possibile ricreare scenari virtuali, o semplici scritte di grande effetto. La grafica aiuta la comprensione dei concetti, dei funzionamenti, dei flussi, degli organigrammi…
Più è spettacolare e più è efficace. Può essere grafica animata 2d o in 3 dimensioni con stile elettronico o cartoon.
In 3D possiamo realizzare scenografie, scritte e personaggi animati con qualsiasi livello di realismo, dipende solo dal budget. Infatti, siamo dotati delle stesse tecnologie, dei software e dei talenti che vengono impiegati nei film d’animazione e negli effetti speciali cinematografici.
La qualità del lettering: gli spot tv, i videoclip, i videogame ci hanno abituato a scritte fantastiche, e una buona scritta oggi è più importante di una immagine di qualità.
Lavoriamo abitualmente coi principali produttori mondiali di cinema e videogames, da Paramount a Electronic Arts, a Take 2 a Ubisoft, realizziamo quotidianamente per i loro spot tv scritte spettacolari animate, e sappiamo come sottolinearne l’importanza col sound design più appropriato.
La qualità audio: una musica e una voce non suonano tutte uguali, e la cultura del sound engineering in molte case di produzione video non arriverà mai. Chi produce video raramente sa districarsi nel sofisticato mondo della sonorizzazione. E si deve rivolgere all’esterno in molti casi. Il nostro gruppo di lavoro, al contrario, integra al suo interno queste specializzazioni.
La cura maniacale del dettaglio audio, della timbrica, della dinamica, i processi di masterizzazione, da noi sono gli stessi utilizzati per la produzione discografica, dei jingles più famosi e degli spot radiofonici e televisivi di maggior successo.
I nostri studi audio garantiscono uno standard elevatissimo che contrariamente a quanto si possa pensare non si nota solo con impianti audio esoterici, ma si percepisce in maniera eclatante anche nelle modalità di fruizione più limitate come ad esempio la visione di un file video su un pc.
Il sound design: come nel design visivo, la percezione più impattante sullo spettatore si ottiene con la corretta scelta del corredo sonoro.
I nostri talenti interni sono maestri in questa specialità del sound engineering che per sottolineare l’efficacia delle immagini utilizza tempi, livelli di mixaggio e di equalizzazione fra voce e musica, oltre ovviamente all’inserimento di effetti speciali, ad esempio in contemporanea con l’apparizione di scritte animate, numeri, o immagini girate in luoghi con ambientazioni particolari, naturali o tecniche.
Siamo dotati di qualche milione di effetti sonori dalle principali case produttrici cinematografiche di Hollywood.
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